Operazione Acqua di felce

Calabria, fine anni Sessanta.

La vita di un piccolo paese dell’Aspromonte, Villalba, viene sconvolta dalla notizia della morte di Paolo Grifo, il giovane erede di una delle famiglie che contano nella ‘ndrangheta locale. Lo hanno trovato riverso tra le felci, in una radura sulla montagna, ucciso con un colpo di pistola alle spalle.

Faida tra famiglie mafiose? Delitto passionale?

Il nuovo comandante della Stazione dei carabinieri, il maresciallo Giuseppe Gattullo, non ha ancora avviato le proprie indagini, che il paese è scosso da un secondo misterioso fatto. Durante la notte, qualcuno compone su un lenzuolo alcuni macabri oggetti davanti alla saracinesca dell’unico emporio. Un messaggio? Un avvertimento? Una minaccia? E a chi? Tutti in paese si aspettano che da un momento all’altro scorra il sangue della vendetta dei Grifo, e il maresciallo Gattullo è costretto a condurre le difficili ricerche in un ambiente che non ama certo la legge dello Stato, perché ripone una cieca fiducia nella giustizia che tradizionalmente impongono gli “uomini d’onore”. Infatti, parallelamente all’attività investigativa del maresciallo e del Comando provinciale dell’Arma, si scatena una seconda e più spietata caccia all’assassino. Quale giustizia arriverà per prima? Quella della Legge che Gattullo si ostina a difendere, aiutato da un personaggio inconsueto, la bellissima e misteriosa magàra del paese, o quella inesorabile delle “famiglie”?